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Corteo No G8 a l’Aquila: continueremo a lottare contro il G8 e per le popolazioni abruzzesi

11 Luglio 2009

In 10.000 ieri abbiamo "avuto il cuore" di scendere per le strade de l’Aquila.

In 10.000 abbiamo attraversato le strade di una città devastata, spettrale, scelta con cinismo dal Governo italiano come palcoscenico dove far andare in scena il vertice degli otto "grandi della terra". Attorno a noi il silenzio. Il silenzio delle tendopoli rinchiuse dal filo spinato nelle quali si consumano le mille difficoltà di chi vorrebbe ricominciare a vivere una vita normale.

Abbiamo sfilato contro i grandi della terra pensando anche a loro, vittime due volte, delle logiche di profitto che hanno fatto crollare le loro case e di quanti stanno speculando sulla loro tragedia (e non ci riferiamo solo al Governo…!). Rifiutando le provocazioni, abbiamo dimostrato di riuscire a non perdere di vista un obiettivo importante e di lungo periodo come quello della critica dura e serrata agli organi di gestione della crisi, e  insieme a essere al fianco delle popolazioni colpite dal terremoto.

Abbiamo portato nella giornata di ieri – e continueremo a farlo in futuro – non solo solidarietà, ma anche e soprattutto il nostro sostegno nella lotta perché il terremoto e la sofferenza delle popolazioni colpite non diventi domani motivo di speculazione per pochi. Sappiamo che sono i soggetti più deboli che rischiano di uscire da questa situazione doppiamente sconfitti: per anni senza abitazioni stabili e sicure, alla mercé di una "ricostruzione dall’alto" che aggraverà ulteriormente i processi di smantellamento del tessuto produttivo locale che già da anni stanno mettendo in forse il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie.

Siamo stati e saremo al loro fianco, contrastando la logica dell’ "emergenzialità" diffusa, che oltre a tentare di toglierci il diritto di manifestare contro il G8, quotidianamente saccheggia il diritto a comunicare, informare, protestare dei terremotati.

E’ in nome della sicurezza, del "pericolo di infiltrazione"  che si sono effettuati arresti preventivi, che è stato creato un clima di terrore attorno alle mobilitazioni contro il g8, che si sono imposte nelle tendopoli misure di sicurezza eccezionali affinché il legittimo malumore non diventi cosciente protesta, sfuggendo al controllo del governo e dell’opposizione parlamentare.



Rifiutiamo questa logica e ci impegniamo a denunciarla!

Chi terrorizza, controlla, denuncia, reprime sta aprendo tante, troppe contraddizioni. I movimenti e tutti coloro che stanno pagando le ingiustizie di questo sistema, non dimenticano e stanno alzando la testa! 
 
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