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La repressione non va in ferie… la nostra lotta nemmeno!

29 Luglio 2009
Ancora una volta, dopo gli indiscriminati arresti preventivi in vista dell’Aquila e i fermi durante i giorni della mobilitazione anti g8, dopo gli ultimi arresti di questi giorni contro compagni colpevoli solo di aver cacciato dalle strade di Marina di Massa i fascisti delle SSS, lo Stato torna a reprimere le lotte…

Il 28 luglio 2009 sono state notificate, a due compagni del Centro Sociale Occupato Autogestito TerraTerra e a diversi lavoratori, denunce per "interruzione di pubblico servizio" (corredate di "aggravanti generiche" ed "aggravanti associative"). Il reato contestato è l’occupazione del Polifunzionale di Soccavo del 6 novembre 2006.

Questi i fatti: dal 1975 era in costruzione a Rione Traiano un centro che doveva ospitare diverse strutture sociali (presidi sanitari, servizi sociali, strutture sportive…). Dopo trent’anni e miliardi di finanziamenti che avevano fatto la fortuna di politici e imprenditori, mentre il quartiere sprofondava nel più completo degrado, la costruzione viene completata grazie ad un progetto di recupero per ex-detenuti. Ma i tempi erano ormai cambiati: il Comune aveva deciso di assegnare quegli spazi a un’impresa privata, la Synergia, e ad una caserma dei carabinieri.

I lavoratori, che per qualche anno avevano potuto vivere onestamente, nonostante salari da fame, venivano scaricati e praticamente incitati a tornare alla delinquenza. Alla faccia di ogni discorso sulla sicurezza!

Il 6 novembre decine di lavoratori e di militanti del TerraTerra manifestarono la loro opposizione ai licenziamenti e, grazie anche all’appoggio del quartiere, chiesero a gran voce l’inserimento degli operai in altri progetti, dalla pulizia dei locali sino ai lavori di controllo e manutenzione del Polifunzionale.


Ecco che, dopo quasi tre anni, arrivano le denunce! Non possiamo non scorgere in questo provvedimento il tentativo di intimorire le lotte autorganizzate, lotte che sono riuscite a collegare dal basso le esigenze dei lavoratori e il radicato lavoro nel quartiere portato avanti dai compagni. Ma ciò non ci stupisce: lo Stato che ci reprime è lo Stato che finanzia banche e industriali scaricando i costi di questa crisi sulla classe lavoratrice, che colpisce duro nel tentativo di prevenire un autunno che, fra licenziamenti, casse integrazioni, rabbia dei giovani in cerca di un futuro, in Italia e qui al Sud si preannuncia rovente.


Non ci faremo intimorire dalla ventata securitaria con cui cercano di spegnere le fiamme, perché non farà altro che far divampare l’incendio! Saremo a fianco dei compagni denunciati, dei lavoratori del Polifunzionale, al fianco di disoccupati, studenti e migranti, di chiunque creda che la parola "giustizia" non sia sinonimo di "legalità". Per costruire un nuovo mondo nel quale non esistano più i rapporti di oppressione che caratterizzano questa società!

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI E AI LAVORATORI DENUNCIATI!
L’UNICA SICUREZZA CHE VOGLIAMO È CASA, LAVORO, SERVIZI SOCIALI!
IERI,OGGI,DOMANI… LA REPRESSIONE NON CI FERMERA’!

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