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domenica 27 dicembre> in piazza ad un anno da “piombo fuso”… con la Palestina nel cuore! Perchè la Gaza Freedom March possa arrivare a Gaza!

24 Dicembre 2009
in caso di pioggia l’iniziativa è spostata a Domenica 27!

Sabato 26 dicembre – h 22:30
largo san giovanni magg. pignatelli (di fronte università orientale)
contributi video e audio, installazioni, controinformazione 
A un anno dall’operazione "piombo fuso" a Gaza… noi non dimentichiamo!
Continuremo a lottare al fianco dellla resistenza palestinese fino alla vittoria!

"Sicurezza e stabilità non potranno mai essere raggiunte in Palestina o
nella regione e nel mondo finché ci sarà una politica basata sulla logica
dell’occupazione e dell’imposizione delle cose sugli uomini, sia che avvenga
tramite invasione militare sia tramite occupazione, come in Palestina”
 Ahmad Sa’adat, Segretario Generale dell’FPLP

 

Il 27 dicembre 2009 ricorre l’anniversario dell’inizio dell’operazione militare israeliana “Piombo Fuso” ai danni del popolo palestinese: un popolo che da 61 anni è privato della propria terra e che vive rinchiuso in una prigione a cielo aperto, quella di Gaza. L’offensiva israeliana ha tutte le caratteristiche di uno sterminio di massa: 1500 morti e 5000 feriti, questi gli orribili frutti di tre settimane di bombardamenti. “Piombo Fuso” non rappresenta un attacco isolato, ma l’intensificarsi della strategia di oppressione e apartheid di Israele.

 

L’Italia si è confermata più volte grande alleata del governo israeliano, sostenendone l’esercito con l’invio delle forze dei Carabinieri e bloccando insieme agli USA gli accessi di medicinali e beni di prima necessità al valico di Rafah. Inoltre il nostro Paese ha votato contro il rapporto Goldstone, un’inchiesta dell’ONU che denuncia i crimini di guerra di Israele, l’utilizzo di armi non convenzionali e l’attacco indiscriminato contro i civili.

 

Oggi più che mai è necessario esprimere piena solidarietà ad un popolo che soffre ogni giorno a causa dell’oppressore e che nonostante tutto continua a resistere e a lottare per affermare il proprio diritto fondamentale: quello di vivere nella propria terra, che con la forza gli è stata sottratta.

 

scarica l’opuscolo del Cau "Palestina: un genocidio a due velocità"

Intifada fino alla vittoria… con la Palestina nel cuore!

Il Governo egiziano vuole impedire la Gaza Freedom March!

A tutti i partecipanti italiani alla Gaza Freedom March. A tutti i compagni e gli amici del movimento di solidarietà con il popolo palestinese
 
È arrivata dall’ambasciata italiana al Cairo la comunicazione che il governo egiziano, dopo aver convocato gli ambasciatori delle 42 nazioni cui appartengono i volontari della Gaza Freedom March, li ha avvertiti che la Marcia non è autorizzata. Di conseguenza, pur non potendo impedire l’arrivo in Egitto di cittadini stranieri, impedirà ogni violazione delle leggi e della sicurezza del Paese, se necessario anche procedendo ad arresti. La nostra ambasciata non ha potuto che prendere atto delle dichiarazioni egiziane, non potendo agire autonomamente, in quanto la dimensione del problema va molto oltre i rapporti bilaterali italo-egiziani. Di seguito, trovate la traduzione del comunicato emesso, a nome di tutte le organizzazioni della GFM, dal Comitato organizzatore e un testo suggerito da inviare via mail/fax/tel. alle ambasciate egiziane. La mail dell’ambasciata in Italia è ambegitto@yahoo.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

Gaza Freedom March
 
AGGIORNAMENTO 21 dicembre 2009

Siamo determinati a rompere l’assedio Continueremo a fare tutto il possibile perché si realizzi Con il pretesto di un aumento delle tensioni sul confine tra Gaza ed Egitto, il Ministero degli Esteri egiziano ci ha informato ieri che il confine di Rafah sarà chiuso nelle prossime settimane. Abbiamo risposto che la tensione c’è sempre al confine a causa dell’assedio, che non ci sentiamo minacciati e che, se ci sono rischi, sono rischi che siamo disposti a correre. Abbiamo anche detto che ormai è troppo tardi per gli oltre 1.300 delegati provenienti da più di 42 paesi per cambiare i loro programmi. Abbiamo entrambi convenuto di proseguire i nostri scambi.
 
Anche se lo consideriamo un passo indietro, è comunque qualcosa che abbiamo incontrato – e superato – in passato. Nessuna delle delegazioni, grandi o piccole, che sono entrate a Gaza nel corso degli ultimi 12 mesi ha mai ricevuto un’ autorizzazione finale prima di arrivare al confine di Rafah. La maggior parte delle delegazioni sono state scoraggiate persino da lasciare il Cairo per Rafah. Alcune hanno avuto i loro pullman bloccati lungo la strada. Ad alcune è stato detto chiaro e tondo che non potevano andare a Gaza. Ma a seguito di pressioni pubbliche e politiche, il governo egiziano ha cambiato la sua posizione e le ha lasciate passare.
 
I nostri sforzi e i nostri piani rimangono invariati, a questo punto. Abbiamo deciso di rompere l’assedio di Gaza e marciare il 31 dicembre contro l’assedio israeliano. Continuiamo nella stessa direzione.
 
Le ambasciate e missioni egiziane in tutto il mondo devono sentire la nostra voce e quella dei nostri sostenitori (per telefono, fax ed e-mail) nei prossimi decisivi giorni, con un messaggio chiaro: lasciate che la delegazione internazionale entri a Gaza e lasciate che la Gaza Freedom March faccia il suo cammino.
 
Avete aderito e vi sieti iscritti per partecipare alla Gaza Freedom March: è stato il primo passo.
Adesso, chiamate e scrivete all’ambasciata egiziana a Roma e chiedete ai parlamentari da voi eletti di chiamare a vostro nome. Contattate i media locali per dire che state partendo per Gaza. Poi fate le valigie e venite al Cairo pronti a camminare insieme ai nostri fratelli e sorelle di Gaza.
Aspettiamo di vedervi tutti la settimana prossima.
 
Comitato organizzatore Gaza Freedom March
 
** Esempio di testo per le chiamate/fax/email all’ambasciata egiziana
 
Scrivo per esprimere il mio pieno sostegno alla Gaza Freedom March del 31 dicembre 2009. Chiedo al Governo egiziano di consentire ai/alle 1.300 delegati/e internazionali di entrare nella Striscia di Gaza attraverso l’Egitto.
Obiettivo della marcia è esigere da Israele la fine dell’assedio. La delegazione internazionale consegnerà anche aiuti medici di cui c’è grande scarsità, così come materiale scolastico e giacche invernali per i bambini di Gaza.
Per favore, lasciate che questa storica Marcia possa procedere.
 
Cordiali saluti
 
di seguito i comunicati del Forum Palestina degli ognaizzatori americani della Gaza Freedom March
 
Comunicato del Forum Palestina
"La Gaza Freedom March non si limiterà a deplorare la brutalità israeliana, ma agirà per fermarla”
A GAZA A FINE DICEMBRE SAREMO MIGLIAIA PER DIRE BASTA CON L’ASSEDIO
 
A fine anno, migliaia di volontari provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento al valico di Rafah, il confine della Striscia di Gaza con l’Egitto, in quella che si annuncia come la più grande operazione di solidarietà internazionale della storia recente. Con la Gaza Freedom March, In tutto il mondo ci si sta mobilitando per porre fine alla tortura del popolo palestinese di Gaza, rispondendo all’esortazione contenuta nell’appello dell’associazione statunitense Code Pink: “Con la Gaza Freedom March, l’umanità non si limiterà a deplorare la brutalità israeliana, ma agirà per fermarla”.
 
Ad oggi, la Gaza Freedom March vede l’adesione e la partecipazione di associazioni, comitati e forze sociali dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dall’Italia, dall’Irlanda, dal Belgio, dalla Svizzera, dalla Spagna, dalla Grecia, dalla Germania, dalla Svezia, dalla Danimarca, dalla Finlandia, insomma da tutta l’Europa, oltre che dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Messico, dalla Nuova Zelanda e dall’Australia. Non mancherà, inoltre, la presenza di volontari dal mondo arabo e quella di attivisti israeliani contro l’occupazione.
 
La partecipazione italiana sarà all’altezza della situazione. Ancora una volta senza alcun sostegno da parte di partiti o istituzioni decine di volontari hanno risposto all’appello del Forum Palestina e si sono organizzati autonomamente, come autonomamente sono state organizzate tutte le iniziative di solidarietà con il popolo palestinese di questi anni, comprese le grandi manifestazioni durante l’operazione Piombo Fuso.
 
Alla Gaza Freedom March hanno aderito molte personalità autorevoli della cultura e della politica. Jimmy Carter e Nelson Mandela sono fra quelli di cui è stata annunciata la presenza alla Marcia, ma l’elenco delle adesioni comprende Omar Barghouti (fondatore della Campagna Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni – BDS), Mustafa Barghouti (deputato del Consiglio Legislativo Palestinese), Noam Chomsky, il deputato inglese George Galloway, Arun Gandhi, i registi Aki Kaurismak, Ken Loach e Oliver Stone, gli scrittori Naomi Klein e Gore Vidal, il Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, Jeff Halper (fondatore del Comitato Israeliano Contro la demolizione delle Case) e moltissimi altri. Fra i sostenitori italiani della Marcia, gli eurodeputati Luigi De Magistris e Gianni Vattimo, l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, gli ex europarlamentari Vittorio Agnoletto e Marco Rizzo, oltre ad esponenti della cultura, dell’associazionismo e del sindacalismo di base.
 
Dobbiamo lavorare ancora affinché il sostegno alla Gaza Freedom March cresca e per non permettere che su questa iniziativa cali la solita censura del silenzio, perché portare il nostro messaggio di solidarietà direttamente al popolo palestinese è importante, ma è fondamentale la battaglia politica qui, in un Paese dove la quasi totalità del mondo politico e dell’informazione è letteralmente schiacciata sul sostegno all’oocupazione sionista e alla sua terroristica concezione della sicurezza. Cominciamo a liberare Gaza dall’assedio.
 
Con la Palestina nel cuore, fino alla vittoria!
Il Forum Palestina (www.forumpalestina.org)
 
 
Comunicato degli organizzatori
Storica Marcia per la Libertà di Gaza, al confine di Israele, 31 Dicembre 2009
 
La Gaza Freedom March del 31 Dicembre è un’iniziativa storica per rompere l’assedio che imprigiona un milione e mezzo di persone che vivono nella striscia.
 
Concepita nello spirito della resistenza non violenta del Mahatma Gandhi e di Nelson Mandela la marcia raccoglierà gente da tutto il mondo mano nella mano con la gente di Gaza per chiedere a Israele di aprire i confini.
 
Nel primo anniversario dell’invasione di Israele che ha lasciato più di 1.400 morti , questa è una risposta globale della gente comune all’inazione di parte dei leader e delle istituzioni politiche mondiali. Più di 100 delegati internazionali da 42 paesi hanno già firmato l’adesione e altri la firmano ogni giorno. I partecipanti includono il permio Pulitzer Alice Walker, il commediografo siriano Duraid Lahham, la senatrice francese Alima Boumediene–Thiery, il parlamentare filippino Walden Bello, le ex parlamentari europee italiana Luisa Morgantini e tedesca Eva Quistorp, Il presidente dell’U.S. Center for Constitutional Rights, avvocato Michael Ratner, l’ex ambasciatore giapponese in Libano Naoto Amaki e l’ottantacinquenne sopravvissuta all’Olocausto Hedy Epstein.
 
Ci sono poi gruppi familiari di tre generazioni, medici, giuristi, diplomati, 70 studenti, un gruppo intereligioso che comprende rabbini, preti e imam, una delegazione di donne, un gruppo di ebrei e palestinesi nati altrove che non hanno mai potuto far visita ai loro familiari a Gaza. I delegati internazionali entreranno a Gaza via Egitto durante l’ultima settimana di dicembre; la mattina del 31 si uniranno ai palestinesi in una marcia non violenta da Gaza Nord al confine Erez- Israele. Sul lato israeliano del confine ci sarà l’incontro dei palestinesi con gli ebrei che stanno invocando a loro volta al loro governo l’apertura dei confini.
 
A Gaza sta crescendo l’eccitazione; rappresentanti di tutti gli aspetti della società civile, studenti, professori, rifugiati, organizzazioni femminili, ONG sono stati indaffarati nell’organizzazione dell’evento e si stima che almeno 50.000 palestinesi vi parteciperanno. La gente marcerà con gli abiti del suo lavoro e molti artisti (rapper palestinesi e ballerini Dabkeh) improvviseranno performance in strada.

Per maggiori informazioni vedere al sito www.gazafreedommarch.orgwww.vivapalestina.org
Negli Stati Uniti: Medea Benjamin 415-235-6517 medea@globalexchange.org e Ann Wright 808-741-1141 microann@yahoo.com
A Gaza: Haider Eid 970 599 441 766 haidareid@yahoo.com
In Europa (Portogallo): Ziyaad Lunat +351938349206 z.lunat@googlemail.com


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