Vivere a Gaza, fuori e dentro la guerra
24 Dicembre 2009
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Intervento del Coordinamento Secondo Policlinico all’incontro/dibattito a un anno dall’operazione "piombo fuso" a Gaza
"Piombo Fuso", 27 dic 2008 – 18 genn 2009. Un nome che evoca ricordi, terrore, morte
Da tempo in Palestina non si viveva un’azione militare di tali proporzioni, non si subiva la forza bruta dei bombardamenti, dei colpi di artiglieria, dei militari israeliani che usano i corpi dei palestinesi come scudi umani per entrare nei cosiddetti “covi del terrorismo”, delle chiamate a casa un minuto prima di distruggere le 4000 abitazioni (oltre alle altre 16000 parzialmente distrutte).
Soprattutto era da tempo che non si vedevano così tanti morti. Quasi 1500, di cui sicuramente 500 bambini, oltre che tantissime donne e anziani.
In realtà il vento di guerra in tutta la Palestina si respira da troppo tempo e senza sosta, e un’azione come “piombo fuso” non è che un tassello di 60 anni di oppressione, ottenuta solo in parte con l’azione bellica diretta.
Categorie:antimperialismo, palestina