I sacrifici li facciano i padroni! Corteo – 27/02 ore 9:30 – Pomigliano
25 Febbraio 2009
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SCENDIAMO IN PIAZZA CON I LAVORATORI DELLA FIAT DI POMIGLIANO
VENERDI 27 FEBBRAIO – ORE 9:30
STAZIONE CIRCUMVESUVIANA DI POMIGLIANO
VENERDI 27 FEBBRAIO – ORE 9:30
STAZIONE CIRCUMVESUVIANA DI POMIGLIANO
La situazione che da
qualche anno coinvolge la FIAT di Pomigliano ed il suo indotto
è esemplare di una fase politico-economica in cui governi di qualsiasi
colore richiedono sempre maggiori sacrifici e “flessibilità” a
chi lavora. Cassa integrazione, licenziamenti, reparti-confino,
nei quali vengono isolati tutti quelli che osano alzare la testa, sono
ormai prassi. Il piano industriale proposto da Marchionne non dà risposte
ma solo rappresaglie.
Con l’aggravarsi
della situazione, il livello di mobilitazione dei lavoratori di Pomigliano
è andato via via crescendo e di pari passo si sono inaspriti
la repressione da parte delle forze dell’ordine e gli atti
intimidatori dai parte dei vertici aziendali. L’ultimo atto
di questa strategia volta a dissuadere gli operai a protestare per i
loro diritti si è consumato il 7 febbraio: la polizia ha caricato i
lavoratori della FIAT che manifestavano pacificamente e ne ha posti
sei in stato di fermo.
I provvedimenti che
stanno toccando gli operai di Pomigliano sono un segnale chiaro dei
costi della Crisi (e purtroppo siamo solo all’inizio!), occorre
esprimere solidarietà militante verso i compagni della FIAT licenziati
e lottare per il loro immediato reintegro in fabbrica: non si tratta
di un “appoggio esterno”, la
loro lotta è anche la NOSTRA.
Se i tagli all’università
e il progressivo smantellamento del sistema formativo pubblico mettono
in discussione il nostro presente, le politiche economiche e occupazionali
di Marchionne&Co. ipotecano irreversibilmente il nostro futuro prossimo.
qualche anno coinvolge la FIAT di Pomigliano ed il suo indotto
è esemplare di una fase politico-economica in cui governi di qualsiasi
colore richiedono sempre maggiori sacrifici e “flessibilità” a
chi lavora. Cassa integrazione, licenziamenti, reparti-confino,
nei quali vengono isolati tutti quelli che osano alzare la testa, sono
ormai prassi. Il piano industriale proposto da Marchionne non dà risposte
ma solo rappresaglie.
Con l’aggravarsi
della situazione, il livello di mobilitazione dei lavoratori di Pomigliano
è andato via via crescendo e di pari passo si sono inaspriti
la repressione da parte delle forze dell’ordine e gli atti
intimidatori dai parte dei vertici aziendali. L’ultimo atto
di questa strategia volta a dissuadere gli operai a protestare per i
loro diritti si è consumato il 7 febbraio: la polizia ha caricato i
lavoratori della FIAT che manifestavano pacificamente e ne ha posti
sei in stato di fermo.
I provvedimenti che
stanno toccando gli operai di Pomigliano sono un segnale chiaro dei
costi della Crisi (e purtroppo siamo solo all’inizio!), occorre
esprimere solidarietà militante verso i compagni della FIAT licenziati
e lottare per il loro immediato reintegro in fabbrica: non si tratta
di un “appoggio esterno”, la
loro lotta è anche la NOSTRA.
Se i tagli all’università
e il progressivo smantellamento del sistema formativo pubblico mettono
in discussione il nostro presente, le politiche economiche e occupazionali
di Marchionne&Co. ipotecano irreversibilmente il nostro futuro prossimo.
FACCIAMO DI OGNI
SPAZIO SOCIALE (SCUOLE, UNIVERSITÀ, LUOGHI DI LAVORO, PIAZZE, ETC.)
UN LUOGO DI LOTTA E DI CONTROINFORMAZIONE!
collettivo autorganizzato universitario
Categorie:capitale/lavoro, iniziative ed eventi