Il dossier contro Casa Pound in Procura: una risata li seppellirà
L’HMO non c’è più, ma loro non mollano, boia!
Il comitato elettorale per La Destra e il PDL a Materdei, minacciano i loro animatori, in una maniera o nell’altra riaprirà: lo annunciano scrivendolo sui muri del convento (“torniamo subito”), lo ribadiscono l’8 dicembre aggredendo un altro ragazzo nella metropolitana, in attesa che gli venga assegnata una sede per le loro “meritorie” iniziative sociali e culturali.
A loro fianco in questo triste momento, gli amici di sempre: Schifone, che ha presenziato all’inaugurazione di HMO e, due giorni dopo, al suo sgombero, La Boccetta, il consigliere comunale Andrea Santoro, il consigliere municipale Barbato.
Ma soprattutto il potente apparato mediatico della destra campana: il quotidiano di Bocchino “Il Roma” e la televisione locale Televomero, da sempre vicina ad An, di proprietà di un membro dei Lyons Napoli (quando l’informazione incontra lo sgravo fiscale… ehm, la beneficienza!).
Tanto sulle pagine de “Il Roma”, quanto durante la trasmissione di TeleVomero “SOS città”, i giornalisti e gli esponenti della destra campana hanno dato fondo a tutto il loro repertorio: i cattivoni studenti-noglobal-post brigatisti, che hanno infranto il sogno dell’ “avamposto della cultura” di Casa Pound, avrebbero confezionato una vera e propria “schedatura” dei politici locali napoletani della destra.
La penna brillante e coraggiosa di Claudio Silvestri de “il Roma”, definisce “inquietante” il nostro lavoro, soprattutto perché “cercherebbe” collegamenti tra la destra neo e post fascista con la camorra.
A Schifone (lanciatore di bombe carta nelle piazze gremite di studenti), all’ “on.” Diodato (quello di "pianura ai pianuresi"), a papà Florino (solo nello scorso febbraio davanti ai magistrati per parlare della sua amicizia con il camorrista Misso), non ha fatto piacere che sia stato ricordato il loro passato e il loro presente di fascisti. Ne eravamo sicuri.
Rivendicando evidentemente un inaccettabile diritto all’oblio, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica e annunciato su “Il Roma” che DIGOS e antiterrorismo si stanno occupando del nostro lavoro di controinformazione.
Tant’è: siamo sicuri che le testate giornalistiche da noi citate Il Mattino, L’Espresso, La Repubblica etc) per ricostruire il “cursus honorum” dei fascisti in doppio petto della nostra città abbiano dei team di avvocati di prim’ordine!
D’altra parte siamo sicuri anche che il consigliere Barbato, che durante la trasmissione televisiva di Televomero ci ha indicati come possibili “esecutori materiali di omicidi mirati”, sia a conoscenza del fatto che non è nostra pratica quella di presentare esposti in Procura, anche quando veniamo fatti oggetto di isteriche quanto deliranti accuse …
Il consigliere Santoro continua autisticamente a rilanciare sul suo Facebook le stesse accuse e la stessa domanda: “Al di là di gravi falsità ed offese contenute sul dossier, quello che è preoccupante è la modalità con cui alcuni estremisti di sinistra hanno elaborato le ben 68 pagine del documento, con il chiaro intento di segnalare me ed altri colleghi come i nemici da abbattere, un po’ come avveniva negli anni di piombo”. “A cosa serve quel dossier? Quale scopo vogliono raggiungere gli artefici di questo gesto?”, si chiede il consigliere…
Lo dovrebbe sapere: il nostro scopo è quello di parlare alla città, agli studenti, ai lavoratori di cosa è il fascismo oggi, e di cosa è stato ieri.
Sappiamo che la ricerca e la cultura non rientrano nel loro ordine di idee, ma per farlo abbiamo solo sfogliato qualche libro, visitato qualche emeroteca (quel luogo dove si conservano i giornali…), e usato google, sottraendo qualche ora allo studio ed al lavoro.
E diversamente da Giuliana Covella – la giornalista compiacente di cui abbiamo già scritto qui -, che guarda un po’ è “amica” su Facebook del consigliere Santoro e che gli ha subito espresso apprezzamento per il comunicato, lo abbiamo fatto rispondendo solo alle nostre coscienze, a nessun editore-padrone.
Ci sembra quasi pleonastico ribadire che ad essere schedati siamo noi, dalla questura, insieme a tanti altri compagni che quotidianamente – lo testimoniano le perquisizioni che abbiamo subito e le denunce accumulate negli scorsi anni per “volantinaggi e manifestazioni non autorizzate”- pagano il prezzo di un impegno per il recupero della memoria storica e per la trasformazione del reale.
A loro vanno invece le poltrone, e la gestione del territorio e dello Stato, che utilizzano per distruggere sistematicamente quei diritti conquistati nei decenni scorsi dalle piazze gremite di studenti e di lavoratori, quelle stesse piazze nelle quali Schifone lanciava bombe carta… E poi beccano soldi, tanti soldi: basterebbe solo citare quelli che l’editoria made in PDL rastrella dallo Stato nella sola Campania!
Nel 2007 “L’Indipendente” di Bocchino ha ricevuto 2.406.579,59€ “Il Denaro” 2.459.799,42€ e “il Roma” 2.530.638,81€ (l’organo di stampa ufficiale di AN, il Secolo d’Italia 2.959.948,01€ e 3.098.741,40€ nel 2006 – cfr http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2007/stampa.html)
Di fronte a tanti milioni di euro, fa quasi sorridere pensare che il nostro dossier – costo di stampa ben un euro e cinquanta – abbia dato così fastidio.
Quando lo abbiamo visto brandire al Consigliere Barbato – al quale comunque consigliamo un ripasso della grammatica italiana, viste le sue illuminanti perle “"le immagini che stanno TRASCORRENDO sullo schermo” e "i ragazzi che voi TARGATE come i peggiori del mondo" – abbiamo avuto la conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta.
Abbiamo sorriso, ascoltando il consigliere Santoro arrampicarsi sugli specchi quando sosteneva che “il concetto di occupazione non si può applicare all’HMO poiché dentro c’era già un contadino, e loro non si sono chiusi dentro”!
O quando ha difeso e “ringraziato” i ragazzi di casa Pound che “non volevano impossessarsi militarmente del quartiere”: magari glielo dovrebbe spiegare meglio, Santoro, ai suoi ragazzi, che brandire mazze tricolore alle 2 del pomeriggio al grido di “il quartiere è nostro” e provocare un versamento di sangue ai polmoni ad un ragazzo di 19 anni, di militaresco sa parecchio!
Siamo sicuri che gli squadristi di Casa Pound possono sentirsi soddisfatti della difesa a spada tratta operata da Santoro e Barbato in tv, dalle dichiarazioni di Schifone, dagli articoli de Il Roma e della repressione delle forze dell’ordine nei confronti del movimento antifascista. Legami familiari, amicizie e contiguità politiche da rinsaldare.
Del resto le elezioni sono vicine e ne vedremo ancora delle belle.
Gli unici a non essere rappresentati eravamo noi, il movimento antifascista, le migliaia di persone che in questi mesi hanno fatto in modo che Casa Pound non si insediasse nella nostra città, gli abitanti di Materdei, le vittime delle loro aggressioni e le vittime (i lavoratori, gli immigrati, gli studenti) delle politiche razziste e classiste dei loro amici in doppiopetto.
Ma non ce ne rammarichiamo. Anzi.
A tal proposito, un particolare pensiero va al consigliere della II Municipalità del PRC Moresco, presente durante il dibattito a Televomero (ma totalmente assente nelle lotte!) che ci ha nuovamente dimostrato le miserie della sinistra ex-parlamentare: ha infatti dichiarato di "apprezzare l’intervento di Barbato" (che aveva appena finito di accusarci di essere possibili esecutori materiali di fantomatici omicidi politici), e che "laddove vi siano schedature,laddove vi sia un illecito, la solidarietà va a chiunque si senta colpito", aggiungendo che “occupare è sempre sbagliato” e che “a volte i lupi incontrano altri lupi” (versione zoofila della tesi degli opposti estremismi??)
Last but not least, il giovane rampollo del PD napoletano, il consigliere Nicodemo: anche lui solidale con Santoro, al punto da rinnovare l’invito per una leale collaborazione bipartisan (ora che hanno firmato insieme per l’estradizione di Cesare Battisti) e per il quale si fa “garante personalmente”.
Ma garante di cosa? Della sua “non-violenza” (lo speriamo visto che con noi è abbastanza incazzato…).
Eccoli, sono tutti nudi i “Re” delle nostri istituzioni locali: pronti a spalleggiarsi all’occorrenza in maniera trasversale.
Se non avessimo coscienza di quanto la loro azione politica concorre a rendere peggiori le nostre condizioni di vita e più triste e vigliacco il nostro paese, potrebbero farci quasi pena nel loro affannoso tentativo di nascondere la realtà delle cose.
Alla “campagna d’odio” abbiamo già risposto il 7 dicembre, con un’iniziativa all’università (dibattito e teatro), e risponderemo ancora sabato 12 scendendo in piazza per ricordare la strage impunita di Piazza Fontana e portare più avanti la lotta antifascista.