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Comunicati del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina 26 Marzo 2009

7 Aprile 2009

Tratti da: http://www.pflp.ps/english/

traduzioni a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario

  1) Il compagno Sa’adat : l’FPLP non si atterrà agli accordi di Oslo e agli accordi dell’OLP con Israele

2) FPLP: Non rispetteremo né ci comprometteremo con qualsiasi accordo dell’OLP con Israele

3) L’FPLP chiede al Summit dei Paesi Arabi di sostenere la strada della resistenza

 

1) Il compagno Sa’adat : l’FPLP non si atterrà agli accordi di Oslo e agli accordi dell’OLP con Israele

Il Compagno Ahmed Sa’adat segretario generale del Fronte per la Liberazione della Palestina (FPLP), ha espresso dalla sua cella di isolamento il rigetto dell’FPLP e il rifiuto di attenersi agli impegni dell’OLP come chiesto dall’Autorità di Ramallah durante la seduta del dialogo nazionale al Cairo.
 
Giovedì 26 marzo 2009, il Compagno Sa’adat, ha detto in una dichiarazione rilasciata dalla sua cella, che  gli accordi firmati tra OLP e Israele sono stati la causa principale dell’attuale divisione interna palestinese.

Egli ha fatto notare che Israele non ha mai dato importanza a questi accordi sin dalla loro conclusione e ha accusato che gli accordi non hanno ottenuto il consenso nazionale.

Il leader dell’FPLP ha sottolineato che il dialogo nazionale deve finire con un accordo di unità nazionale per liberare il campo palestinese dalla discordia in modo da restare uniti di fronte alle sfide poste dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulle terre, i diritti e i luoghi santi palestinesi.

 

2) FPLP: Non rispetteremo né ci comprometteremo con qualsiasi accordo dell’OLP con Israele

Il giornale Palestine Today ha condotto un’intervista col compagno Abu Ahmad Fuad, membro dell’Ufficio Politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), in cui egli ha dichiarato che “il principale punto di disaccordo tra le organizzazioni palestinesi è la condizione di impegnarsi al rispetto degli accordi di pace, come gli Accordi di Oslo, siglati tra l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e Israele.”

Il compagno Abu Ahmad Fuad ha inoltre sostenuto che il Fronte non accetta questi accordi e che non sarà d’accordo ad impegnarsi al loro rispetto. Ha poi riferito che l’FPLP rifiuta le condizioni del Quartetto. L’intervista è stata condotta il 25 marzo 2009.

Abu Ahmad Fuad ha dichiarato che i principali ostacoli nei negoziati interni sono costituiti dalle questioni inerenti il governo, la sua agenda, la sua formula e dagli accordi siglati dall’OLP.

“Se l’Autorità Palestinese nella West Bank manterrà la sua posizione sull’accettazione degli accordi di pace già raggiunti, allora non ci sarà un governo di unità”, ha detto Abu Ahmad. “Qualsiasi tentativo di costringere le organizzazioni ad impegnarsi al rispetto degli Accordi di Oslo, della Road Map, dell’accordo Parigi Economica o degli accordi sulla sicurezza firmati con Israele, non ci condurrà ad un accordo di unità”.

Ha aggiunto che i negoziati di pace con Israele non sono stati portati avanti per ottenere i diritti palestinesi, dal momento che hanno servito esclusivamente gli interessi israeliani, e che tali accordi hanno condotto i palestinesi solo a maggiori perdite e a maggiori concessioni.

Il compagno Abu Ahmad Fuad ha anche dichiarato che “anche se Hamas e Fatah trovassero un accordo basato sul riconoscimento degli accordi di pace già raggiunti, l’FPLP non si accorderà con questo governo e non lo riconoscerà”.

Infine, ha sostenuto che “Israele non riconoscerà mai ufficialmente il diritto al ritorno, internazionalmente garantito, e rifiuterà di ritirarsi completamente da tutti i territori occupati, inclusa Gerusalemme.”

 

3) L’FPLP chiede al Summit dei Paesi Arabi di sostenere la strada della resistenza
 
 Il 26 marzo 2009 un portavoce del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) ha chiesto al Consiglio della Lega Araba, indetto in Qatar in preparazione del Summit dei Paesi Arabi che si terrà a fine mese, di porre la causa Palestinese come priorità e di supportare la resistenza Palestinese.

Il portavoce ha chiesto ai paesi arabi “di smettere di scommettere sulle soluzioni israelo-statunitensi al conflitto” e al processo di pace, e li ha richiamati a trovare alternative nazionali che siano capaci di fermare l’uso dei colloqui di pace da parte di Israele come mezzi strumentali ai suoi programmi coloniali.

Ha aggiunto che Israele sta usando le iniziative di pace arabe per prendere tempo mentre c’è una  escalation nella costruzione e nell’espansione degli insediamenti e sta costringendo i residenti arabi ad andar via da Gerusalemme. Il portavoce ha detto che Israele sta imponendo il suo controllo anche sulle terre Palestinesi e sulle risorse naturali, e sta annullando la presenza Palestinese, l’identità Palestinese e i diritti Palestinesi.

“L’occupazione ha come piano strategico di controllare la terra, di dissolvere causa e identità Palestinese”, egli ha dichiarato, “Israele vuole controllare la regione e le sue risorse naturali, vuole dominare la sicurezza e l’economia della regione”.

Inoltre, il portavoce ha sottolineato l’importanza di fermare le violazioni israeliane nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina, e ha chiesto di incriminare gli ufficiali israeliani presso le corti internazionali per crimini contro l’umanità e contro il popolo Palestinese. All’avvicinarsi della Giornata della Terra, il 30 marzo, l’ufficiale ha chiesto di dichiarare questo giorno come un giorno di lealtà, un giorno di fedeltà, e un giorno di difesa della terra.

 

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