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17 Gennaio 2009 Roma: sempre al fianco della resistenza palestinese!

18 Gennaio 2009

Dal 27 dicembre va avanti la sanguinosa aggressione sionista contro la
Striscia di Gaza: prima raid aerei e bombardamenti che hanno colpito un
milione e mezzo di persone già stremate dal lungo embargo che da mesi
impedisce l’arrivo di cibo, medicinali e carburante, poi l’attacco di
terra con i tank. Israele non si è fermata davanti a nulla: ha colpito
scuole, ospedali, moschee, persino le abitazioni dove aveva fatto
radunare le famiglie… La Croce Rossa ha parlato di “crisi umanitaria
totale”. Si tratta in realtà di una mattanza: oltre 900 morti (fra
questi circa 300 bambini e un centinaio di donne), e quasi 4.000
feriti!  

 
Nel lager a cielo aperto di Gaza, il dolore è senza fine. Ancora
scioccata dalla guerra in Libano del 2006, Israele non pone più
obbiettivi alla sua azione. Parla di doversi “difendere” dal lancio dei
razzi, ma non dice che l’ONU prevede il diritto alla resistenza di un
popolo sotto assedio, “dimentica” i dati del suo stesso Ministero (che
conta, nel periodo 2001-2008, 23 vittime israeliane causate dai lanci,
a fronte di circa 4.000 palestinesi uccisi, fra cui quasi un migliaio
di bambini), usa armi non convenzionali, non rispetta nessuna tregua…
 

Quindi ammette di voler rovesciare i “terroristi” di Hamas,
democraticamente votati dal 65% dei palestinesi in libere elezioni.
All’interno, poi, la teocrazia israeliana si vanta di essere
“democratica”, ma manganella e arresta le migliaia di arabi e
israeliani scesi a manifestare nelle sue strade, e condanna a 30 anni
di prigione Sa’adat, leader del Fronte Popolare per la Liberazione
della Palestina, riconoscendolo colpevole di militare per
un’organizzazione laica, democratica, antimperialista, di non chinare
il capo di fronte al quotidiano massacro della sua gente.

Parallelamente, nelle nostre città, la repressione dei governi
filo-israeliani (di destra o “sinistra” che siano) si abbatte su
chiunque osi dissentire sulla politica criminale dello Stato di
Israele. Proprio in questi giorni sarà pronunciata la sentenza del
proce

sso contro 7 compagni del Collettivo Politico di Scienze Politiche
di Firenze, imputati per aver contestato nel 2005 l’allora ambasciatore
di Israele Ehud Gol invitato all’università per tenere una “lezione
sulle prospettive di pace in Medioriente”. 
In una situazione impossibile, avendo contro l’imperialismo degli USA,
dell’UE, i corrotti regimi arabi, i mass media occidentali, il popolo
palestinese continua a resistere. E ci invita a sostenerlo, a far
sentire sempre più forte la nostra voce, a scendere in piazza, a
mobilitare l’opinione pubblica, a fare pressione sul nostro governo.
Davanti a una tale carneficina non possiamo essere “equidistanti”! La lotta del popolo palestinese è la nostra lotta!

FERMIAMO L’AGGRESSIONE

ISRAELIANA!
PER UNA PALESTINA UNITA, LIBERA E ROSSA!
SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI SOTTO PROCESSO!
LIBERTA’ PER SA’ADAT!

 

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