Svastica sulla lapide del Pagliarone in memoria delle Quattro Giornate di Napoli!
Sono passati alcuni giorni da quando sulla lapide della masseria Pagliarone, simbolo della Resistenza della nostra città all’aggressione nazi-fascista, è apparsa una svastica a coprire la targa commemorativa. Non è un caso: è in questo punto del Vomero che scoppiò la prima scintilla della Resistenza napoletana.
Ada Murolo, classe 1924, racconta: “Era la fine del 1943, i tedeschi stavano rastrellando tutti i ragazzi. Questi scapparono, si rifugiarono nel Pagliarone, in via Belvedere, dove c’era un pozzo secco, tutti i ragazzi si nascosero lì. In seguito ad una soffiata, i tedeschi fecero un’incursione, costrinsero i ragazzi ad uscire dal pozzo e li fucilarono”. Qui, all’insaputa del resto della città, circa trecento combattenti avviarono la cacciata dei tedeschi, con poche armi, ma grande coraggio. Contadini, operai e popolani del Vomero Vecchio diedero a tutti il segnale che si poteva – e si doveva – resistere all’oppressore.
Con questo gesto demente e vigliacco sono state offese quelle giornate nelle quali sono morti migliaia di napoletani (senza contare i rastrellati e i deportati in Germania, i morti di fame, di malattie e di bombardamenti causati da una guerra che il fascismo aveva fortemente voluto).
La lapide del Pagliarone già da troppi giorni è imbrattata da quell’infame simbolo, rappresentante un’ideologia che, alla faccia della Resistenza, si cerca ogni giorno di riabilitare e reintegrare nella cosiddetta
democrazia, mentre gli ideali di libertà e giustizia sociale sono sempre più marginalizzati, col fine della loro definitiva cancellazione e messa al bando.
Di fronte al clima di revisionismo che impervia in Italia, di fronte a simili atti e provocazioni, bisogna recuperare la memoria storica delle lotte che condussero alla liberazione dal nazi-fascismo. E bisogna ribadire che la Resistenza e il sacrificio di chi ha contribuito a liberare l’Italia senza scendere a compromessi, cercando di spezzare ogni continuità (che purtroppo c’è stata e c’è ancora) tra lo stato fascista e la Repubblica, ci indicano la strada per il nostro agire politico quotidiano.
Ora e sempre Resistenza!