Comunicato sul presidio di giovedi 26 Marzo,sui neofascisti e sullo sparo della polizia
Fin dal mattino abbiamo organizzato mostre, volantinaggi e interruzioni dei corsi per denunciare il tentativo da parte di organizzazioni neofasciste di infiltrarsi e prendere spazio e agibilità politica nelle nostre facoltà. La forte partecipazione alle mobilitazioni di questi giorni e al presidio di stamattina ha permesso di tenere lontano la feccia neofascista che anche in questa occasione si è presentata armata con l’intento di impedire lo svolgimento delle iniziative in programma nella giornata. Infatti l’episodio di oggi è solo l’ultima di una serie di azioni di lotta.
La prima di queste ha avuto luogo mercoledì 18 marzo, quando i neofascisti di Blocco Studentesco (organizzazione neofascista legata a Casapound) armati di coltelli e spranghe, mentre volantinavano per l’iniziativa (autorizzata dal preside di Giurisprudenza) che si sarebbe dovuta tenere il 26 marzo, hanno tentato di impedire l’ingresso degli studenti nella facoltà di giurisprudenza.
Il giorno seguente, nello stesso luogo, si è tenuto un presidio durante il quale attraverso un volantinaggio sono stati denunciati i fatti del giorno precedente.
Il 24 marzo si è tenuta un’assemblea antifascista alla quale hanno partecipato centinaia di studenti e varie realtà di movimento.
Grazie a tutte queste pressioni, l’autorizzazione è stata revocata, ma abbiamo sentito comunque l’esigenza di rimarcare, attraverso la giornata di oggi, come l’antifascismo fa e farà sempre parte della nostra lotta contro le politiche repressive di questo e qualsiasi governo.
La giornata si è conclusa con un corteo, partito da Via Marina, fino a palazzo Giusso dove si è tenuta un’assemblea.
In concomitanza con il nostro presidio, ad Acerra si svolgeva la protesta contro l’apertura dell’inceneritore e molti degli studenti che erano lì presenti stavano tornando verso l’Università, mentre altri universitari, preoccupati, gli andavano incontro. Nella stazione di piazza Garibaldi hanno avuto la brutta sorpresa di incontrare di nuovo gruppi di squadristi armati di cinte. Probabilmente non erano napoletani o avevano saputo in piazza che stavano tornando studenti col treno. Ci sono stati perciò momenti di tensione. Ma la cosa più grave è successa fuori la stazione. Lì infatti è arrivata una macchina della polizia. Era una situazione in cui non stava accadendo niente, c’erano solo studenti del movimento fuori la stazione. I poliziotti sono scesi dalla macchina e hanno immediatamente esploso un colpo di pistola (e non con il braccio teso in alto)!! E’ stato un gesto inquietante, immotivato, irresponsabile e pericoloso. Sul fatto che non ci fosse nessun presupposto per quel gesto in quel momento ci sono decine di testimonianze di studenti e studentesse che erano lì e di cittadini che erano nella piazza. A questo gesto sono seguiti naturalmente nuovi momenti di tensione.
Ma non è affatto vero, come già leggiamo su una serie di siti, che lo sparo sia stato conseguenza di un’aggressione alla volante o di una rissa in corso in quel momento!
Ripetiamo, ci sono decine di testimoni oculari.
Questo episodio è ulteriore riprova del clima di repressione che viviamo quotidianamente.