FPLP: la resistenza continua!
29 Aprile 2009
Pubblichiamo 4 comunicati del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina scritti tra il 7 e il 27 Aprile
1) FPLP: la dichiarazione di Obama è una ripetizione della politica di Bush e manca di qualsiasi meccanismo concreto per mettere fine all’occupazione israeliana
2) Sa’adat esorta l’Autorità Palestinese a fermare i suoi attacchi contro la resistenza e ad assicurare protezione politica ai prigionieri reclusi nelle carceri israeliane
3) Le Brigate Abu Alì Mustafa affrontano un’unità delle forze d’occupazione israeliane e distruggono un bulldozer militare
4) Le Brigate Abu Alì Mustafa si scontrano con le forze d’occupazione israeliane a Khuza’a, Abasan
1) FPLP: la dichiarazione di Obama è una ripetizione della politica di Bush e manca di qualsiasi meccanismo concreto per mettere fine all’occupazione israeliana
2) Sa’adat esorta l’Autorità Palestinese a fermare i suoi attacchi contro la resistenza e ad assicurare protezione politica ai prigionieri reclusi nelle carceri israeliane
3) Le Brigate Abu Alì Mustafa affrontano un’unità delle forze d’occupazione israeliane e distruggono un bulldozer militare
4) Le Brigate Abu Alì Mustafa si scontrano con le forze d’occupazione israeliane a Khuza’a, Abasan
tratti da: http://www.pflp.ps/english/
traduzione a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario
FPLP: la dichiarazione di Obama è una ripetizione della politica di Bush e manca di qualsiasi meccanismo concreto per mettere fine all’occupazione israeliana
(7 aprile 2009)
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) ha affermato in una dichiarazione rilasciata oggi, martedì 7 aprile 2009, che il discorso del Presidente Obama del 6 aprile nella capitale turca, Ankara, non è altro che una ripetizione delle dichiarazioni e delle posizioni dell’ex presidente statunitense George W. Bush, ed ha aggiunto che manca qualsivoglia meccanismo concreto per porre fine all’occupazione ed all’aggressione israeliana contro il nostro popolo.
Il portavoce dell’FPLP ha messo in guardia i palestinesi dallo scommettere su simili politiche, dicendo che “parole vuote significano parole vuote e nient’altro”. La dichiarazione continua asserendo che “il parametro di sincerità e serietà è la creazione di meccanismi e di un calendario della fine dell’occupazione israeliana tramite l’implementazione delle importanti risoluzioni dell’ONU, per porre fine all’occupazione, per assicurare il diritto al ritorno a tutti i rifugiati palestinesi, e il diritto all’autodeterminazione, la libertà e l’indipendenza per tutto il nostro popolo”.
L’FPLP ha fatto appello alla leadership dell’Autorità Palestinese affinché abbandoni la politica delle illusioni e metta in campo iniziative serie per rivedere il futile processo politico dei negoziati e affinché ponga fine alle attuali divisioni interne.
L’FPLP si è appellato per un piano nazionale unificato che includa tutte le forze Nazionali ed Islamiche per fermare l’aggressione israeliana e per mettere fine all’assedio, attraverso l’opposizione agli attacchi razzisti contro i palestinesi e la loro terra, i luoghi santi e le case, e per fermare la distruzione delle vite palestinesi a Gerusalemme e nei territori occupati nel 1948.
Sa’adat esorta l’Autorità Palestinese a fermare i suoi attacchi contro la resistenza e ad assicurare protezione politica ai prigionieri reclusi nelle carceri israeliane
(24 aprile 2009)
(24 aprile 2009)
Il compagno Sa’adat, Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), ha esortato l’Autorità Palestinese (AP) a fermare i suoi arresti e i suoi attacchi contro la resistenza Palestinese e gli arresti di massa di cui le agenzie di sicurezza della AP si sono rese autrici nella West Bank.
Il compagno Sa’adat ha scritto un messaggio dalla sua cella nella prigione israeliana di Asqualan affermando che “è impossibile chiedere la libertà dei detenuti nelle prigioni israeliane mentre le carceri dell’Autorità Palestinese sono piene di prigionieri politici ‘colpevoli’ di resistenza o detenuti per dispute interne”.
La lettera diceva anche che “la lealtà nei confronti dei detenuti palestinesi nelle galere Sioniste richiede la protezione politica della loro causa, dal momento che essi sono prigionieri per aver combattuto per una giusta causa e per una legittima resistenza”.
A proposito dell’unità nazionale e dei colloqui tra Hamas e Fatah, ha espresso ottimismo per i “parziali successi raggiunti in occasione degli incontri”, aggiungendo che il prossimo appuntamento “dovrebbe essere coronato dalla dichiarazione di un accordo Palestinese per ricostruire una ‘casa’ Palestinese con tutte le sue organizzazioni politiche e sociali su una base nazionale”.
Il compagno Sa’adat ha sollecitato tutte le organizzazioni Palestinesi a stare insieme sulla base del documento di riconciliazione dei prigionieri Palestinesi del 2007 e dell’accordo del Cairo del 2005, che chiedeva la riforma dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Ha anche messo in guardia contro “agende esterne” che potrebbero interferire nel processo di riconciliazione.
Il compagno Sa’adat ha poi esortato la leadership politica Palestinese ad insistere sul diritto internazionale quale base per qualsiasi colloquio con Israele, sottolineando che Israele deve fermare la costruzione di nuovi insediamenti e quella del muro nella West Bank. La lettera diceva che “qualsiasi colloquio dovrebbe basarsi sul nostro diritto all’autodeterminazione, sul diritto al ritorno dei profughi Palestinesi, e sulla creazione di uno stato sovrano Palestinese con Gerusalemme capitale”.
Il compagno Sa’adat ha scritto un messaggio dalla sua cella nella prigione israeliana di Asqualan affermando che “è impossibile chiedere la libertà dei detenuti nelle prigioni israeliane mentre le carceri dell’Autorità Palestinese sono piene di prigionieri politici ‘colpevoli’ di resistenza o detenuti per dispute interne”.
La lettera diceva anche che “la lealtà nei confronti dei detenuti palestinesi nelle galere Sioniste richiede la protezione politica della loro causa, dal momento che essi sono prigionieri per aver combattuto per una giusta causa e per una legittima resistenza”.
A proposito dell’unità nazionale e dei colloqui tra Hamas e Fatah, ha espresso ottimismo per i “parziali successi raggiunti in occasione degli incontri”, aggiungendo che il prossimo appuntamento “dovrebbe essere coronato dalla dichiarazione di un accordo Palestinese per ricostruire una ‘casa’ Palestinese con tutte le sue organizzazioni politiche e sociali su una base nazionale”.
Il compagno Sa’adat ha sollecitato tutte le organizzazioni Palestinesi a stare insieme sulla base del documento di riconciliazione dei prigionieri Palestinesi del 2007 e dell’accordo del Cairo del 2005, che chiedeva la riforma dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Ha anche messo in guardia contro “agende esterne” che potrebbero interferire nel processo di riconciliazione.
Il compagno Sa’adat ha poi esortato la leadership politica Palestinese ad insistere sul diritto internazionale quale base per qualsiasi colloquio con Israele, sottolineando che Israele deve fermare la costruzione di nuovi insediamenti e quella del muro nella West Bank. La lettera diceva che “qualsiasi colloquio dovrebbe basarsi sul nostro diritto all’autodeterminazione, sul diritto al ritorno dei profughi Palestinesi, e sulla creazione di uno stato sovrano Palestinese con Gerusalemme capitale”.
Le Brigate Abu Alì Mustafa affrontano un’unità delle forze d’occupazione israeliane e distruggono un bulldozer militare
(26 aprile 2009)
Le Brigate Abu Alì Mustafa (BAAM), braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), hanno oggi rivendicato la responsabilità per l’esplosione di due cariche di esplosivo, ognuna di 40 kg, contro un’unità delle forze d’occupazione israeliane nei pressi del muro a nord della Striscia di Gaza (valico di Eretz).
Le BAAM hanno affermato in un comunicato che “le due cariche di esplosivo sono state usate in quest’operazione contro un bulldozer militare israeliano alle 11.15 pm di sabato”.
La dichiarazione rilasciata dalle BAAM sosteneva anche che l’operazione è arrivata in risposta ai crimini quotidiani perpetrati contro il nostro popolo per mano delle forze d’occupazione israeliane.
L’operazione ha avuto luogo dopo che i combattenti delle BAAM hanno monitorato l’avanzata dell’unità militare israeliana nella striscia nei pressi dei confini. L’FPLP ha avvertito che i suoi combattenti continueranno a contrastare qualsiasi invasione israeliana e che le operazioni della resistenza continueranno fino alla fine dell’occupazione israeliana.
Le BAAM hanno affermato in un comunicato che “le due cariche di esplosivo sono state usate in quest’operazione contro un bulldozer militare israeliano alle 11.15 pm di sabato”.
La dichiarazione rilasciata dalle BAAM sosteneva anche che l’operazione è arrivata in risposta ai crimini quotidiani perpetrati contro il nostro popolo per mano delle forze d’occupazione israeliane.
L’operazione ha avuto luogo dopo che i combattenti delle BAAM hanno monitorato l’avanzata dell’unità militare israeliana nella striscia nei pressi dei confini. L’FPLP ha avvertito che i suoi combattenti continueranno a contrastare qualsiasi invasione israeliana e che le operazioni della resistenza continueranno fino alla fine dell’occupazione israeliana.
Le Brigate Abu Alì Mustafa si scontrano con le forze d’occupazione israeliane a Khuza’a, Abasan
(27 aprile 2009)
Un gruppo di combattenti delle Brigate Abu Alì Mustafa (BAAM), braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), si sono scontrate stasera con un’unità delle forze israeliane che stava cercando di infiltrarsi nell’area di Khuza’a verso le 10.15 pm.
Il gruppo ha riferito in una dichiarazione che “i nostri combattenti si sono scontrati con una pattuglia dell’esercito d’occupazione il giorno 26 aprile verso le 11 pm. Le forze del nemico si sono ritirate dopo gli scontri.
Le BAAM hanno affermato che le brigate della resistenza Palestinese combatteranno e contrasteranno qualsiasi crimine israeliano contro il nostro popolo in Palestina. Hanno fatto poi appello a tutti affinché assicurino la protezione della patria e del popolo nella Striscia di Gaza.
Il gruppo ha riferito in una dichiarazione che “i nostri combattenti si sono scontrati con una pattuglia dell’esercito d’occupazione il giorno 26 aprile verso le 11 pm. Le forze del nemico si sono ritirate dopo gli scontri.
Le BAAM hanno affermato che le brigate della resistenza Palestinese combatteranno e contrasteranno qualsiasi crimine israeliano contro il nostro popolo in Palestina. Hanno fatto poi appello a tutti affinché assicurino la protezione della patria e del popolo nella Striscia di Gaza.
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