Quei “bravi ragazzi” di CasaPound… ovvero: miseria del giornalismo napoletano
23 Settembre 2009
Dobbiamo ricrederci: quando pensavamo che le scuole di giornalismo fossero solo un nuovo business nel settore della formazione avevamo torto. È vero, si pagano un sacco di soldi, lo sbocco lavorativo è incerto, ma forse due o tre nozioni di base lì te le insegnano… Tipo che una cosa sono le tue opinioni personali, un’altra fare informazione. Che quel che dice la persona che intervisti va sempre verificato. Che si devono cercare prove, tracciare percorsi… Che ci si deve chiedere: chi ti parla da dove viene? e a cosa mira? Domande minime, ma che sono alla base di un serio lavoro di inchiesta.
Ora, sarà che a Napoli i giornalisti non sono pagati abbastanza, sarà che in questo settore regna l’improvvisazione, in questi giorni stiamo leggendo sui quotidiani locali una serie di articoli davvero grotteschi. O forse non ce ne siamo accorti, e fra colleghi di penna è stata lanciata una gara a chi la sparava più grossa. Dagli articoli de Il Mattino, che incensano i fascisti di CasaPound e inventano “Barricate a Materdei”, con il correlato di odio e violenza di cui ovviamente sarebbero responsabili gli antagonisti di sinistra, ai post di giornaletti on line come Julienews.it e Paese Futuro, è tutto un fiorire di spropositi, conditi da un po’ di mediocre sensazionalismo…
Che le cazzate le dicano i fascisti di Casa Pound non è poi tanto sorprendente: sono pur sempre quelli che per divertirsi si mettono a torso nudo e si danno cinghiate, e le loro esternazioni sono sempre pericolose e dementi (pensiamo all’attacco squadristico alla Rai contro la trasmissione Chi l’ha visto? o la loro irruzione ad un’iniziativa a favore dei disabili, etichettati come “iene” perché approfittano del bilancio pubblico)… Ma che i loro deliri, conseguenza del soggiorno fognario da cui sono usciti solo negli ultimi anni grazie all’opera di sdoganamento del centrosinistra e del centrodestra, siano ripresi pedissequamente da chi pretende di fare informazione, questo è molto più grave…
La strategia comunicativa dei “fascisti del terzo millennio” è semplice: noi siamo bravi ragazzi, noi facciamo le cose per il quartiere. Magari non siamo nemmeno fascisti, siamo futuristi (e comunque sia non ne sappiamo nulla, è troppo faticoso conoscere la storia e la letteratura…). Vogliamo solo fare tanto bene alla gente, disinteressatamente. Sì io vengo da Capri, lui da Ischia, lui dalla Costiera, ma che c’entra? Avevo improvvisamente voglia di aiutare Materdei… Anzi no: avevo voglia di recuperare il patrimonio archeologico italiano…
Sorprendentemente, davanti a risposte da bambini presi con le mani nel sacco, i giornalisti smettono di fare domande – “buona la prima!” – e riportano esattamente quanto gli è stato detto. Poi accennano a contestazioni di alcuni facinorosi di sinistra, che non si capisce perché vogliono ostacolare questo bel progetto, e chiudono sull’avvenire radioso del quartiere ora che le teste rasate hanno deciso di venirci a pulire quattro mura.
A essere un poco poco intelligenti viene da chiedersi: se è tutto qui, perché questi bravi ragazzi non fanno volontariato in parrocchia? Perché scelgono proprio quel posto? Chi è che li manda/comanda? Quali sono le loro storie personali? Quali sono i loro obbiettivi politici – visto che risulta dai loro siti e iniziative che hanno una chiara appartenenza politica, e in questo mondo nessuno fa niente per niente?
Domande che dai nostri “giornalisti” non vengono mai poste. Ecco ad esempio cosa scrive su “Paese Futuro” del 17 settembre il lucido Carmine De Cicco (evidentemente un prossimo adepto di CasaPound): “…a dispetto di tutto, gli immigrati indiani che vivono in salita San Raffaele ancora non hanno subito attacchi, né hanno da lamentarsi di alcunché”. Lasciamo stare il fatto che in zona ci vivono immigrati cingalesi (ma tanto per il giornalista fa lo stesso, sempre negri sono, no?), verrebbe quasi da ringraziare i ragazzi di CasaPound per aver fatto i bravi. Che poi gli immigrati non abbiano da lamentarsi, questo lo dice solo lui: si ammazzano di lavoro, vivono in case fatiscenti, e ora gli aprono sotto anche una discarica di immondizia del Ventennio… Resta comunque preoccupante quell’“ancora non hanno subito attacchi” (che il giornalista sappia qualcosa che noi non sappiamo? A quando un bel pestaggio italico per mandarli via, come già successo a Roma?).
Ed ecco a seguire un’altra prodezza di tal Nico Falco, giornalista di Julie News. Un simpaticone che sul suo Facebook si definisce “cazzaro” (se lo dice lui…), e “scrittore con la scintilla del genio” (meno male che ce lo assicura, perché noi non ce ne siamo accorti), risolutamente impegnato contro le quote rosa e gli aiuti ai disabili, e che annovera fra i suoi scoop un articolo denso come “Sesso orale agli invitati, 18enne finisce in ospedale”, dove si incarica di svelare come una leggenda metropolitana da lui stesso accreditata sia in effetti falsa (ma guarda un po’).
Per Nico Falco, “i ragazzi di CasaPound… non negano di ispirarsi a correnti politiche di destra, ma ad essere definiti estremisti non ci stanno. Si sono sentiti dire che sono sessisti, xenofobi, razzisti. Tutte voci che si rincorrono e che farebbero pensare che all’interno di quel convento si stia allestendo un lager, una scuola per squadristi. Quasi un presidio nazista… Basta entrare, però, per vedere che la realtà è ben diversa…”. Falco ha ragione: bisogna entrare dentro al convento, perché se si rimane fuori si trovano scritte con celtiche e svastiche sui muri, e sul portone l’adesivo con l’aquila paranazista di Stupor Mundi, uno dei gruppi occupanti, e ancora un fascio littorio stilizzato, usato da molti gruppi dell’estrema destra europea. Chissà chi li avrà fatti…
L’articolo del “cazzaro” Falco continua su questo tono, tirando in ballo “i giovani della cosiddetta sinistra antagonista (che ‘posseggono’ diversi centri a Napoli e da diversi anni)”, i quali vanno a braccetto con le istituzioni contro i poveri occupanti. I giovani (evidentemente non più “bravi ragazzi” come sono quelli di CasaPound!) della sinistra “possegono” i centri sociali – mica ci fanno cose per il quartiere, mica li aprono a feste e iniziative culturali, mica hanno problemi con le istituzioni, mica sono denunciati, inquisiti in ogni momento… In ogni caso, i leoni di CasaPound sotto minaccia di sgombero lanciano un assist alle stesse istituzioni: perché non affidate il recupero della struttura a qualcuno di noi? Perché insomma non ci pagate, come fatto da Alemanno a Roma?
Ancor meglio fa il video che accompagna lo scoop, dove le interviste a due militanti di CasaPound assicurano qualche momento di pura ilarità. Una sola parola può rendere infatti conto del loro capetto Giuseppe Savuto: beone. Lo sguardo vuoto, la pappardella recitata a memoria, senza alcun contraddittorio, ci consegna un memorabile “la Giunta Bassolino ha rimasto questa struttura abbandonata”… Viene da pensare: se non per la democrazia, censuratelo per la grammatica! Anche perché non è che non abbia potuto studiare, il poverino: è che proprio non ce la fa… Se questo è il leader, figuriamoci gli altri!
Per otto minuti di servizio il giornalista incoraggia e imbecca: non una parola contro questi stessi “bravi ragazzi” che si sono resi protagonisti di diverse aggressioni, fino a presentarsi coltelli e mazze alla mano fuori Giurisprudenza, nel marzo di quest’anno. D’altronde i coraggiosi militanti di CasaPound chiudono affermando che il giorno della manifestazione “la polizia si è comportata bene” ed ha “cacciato gli antifascisti” e ringraziando “i giornalisti che gli hanno espresso solidarietà”…
Se questo è lo stato dell’informazione, a Napoli come in Italia, due o tre spunti ai “giornalisti” nostrani su Casa Pound e dintorni glieli diamo noi. Senza citare gli arcinoti fatti che riguardano l’organizzazione nazionale (con il loro leader Iannone condannato per rissa aggravata, l’aggressione di Piazza Navona contro studenti inermi etc), restiamo a Materdei.
I “bravi ragazzi” dicono di “non avere dietro un partito”. Infatti ne hanno diversi. Savuto è l’ex responsabile giovanile di Fiamma Tricolore; Emanuela Florino, un’altra loro referente, è figlia di Michele Florino, ex-missino, ex-senatore, indagato per rapporti con il clan Misso, accusato dal boss Ciro Guazzo di aver commissionato ben tre omicidi, e ora dirigente de La Destra di Storace. Altri occupanti sono vicini a Forza Nuova e a Fronte nazionale, mentre quelli di Stupor Mundi sono sgherri di Ciro Manzo, ex mazziere anni ’70 nostalgico del fascismo, prima presentatosi alle elezioni con Alternativa Sociale della Mussolini, adesso consigliere del PDL. D’altronde, nello stesso servizio su JulieNews, Savuto ringrazia, con il servilismo tipico di chi è ben pagato e già intravede una carriera, i consiglieri della seconda municipalità Claudio Capuozzo e Perez dell’MPA di Lombardo.
L’MPA, i cui leader sono stati più volte inquisiti per connivenza con ambienti mafiosi, a Napoli è particolarmente vicino a La Destra. Claudio Capuozzo, ex dell’UDC, definito dai suoi antichi compagni di partito un “mafioso” e un “accattone”, è uno stretto collaboratore del deputato Antonio Milo. Mentre Enzo Perez fino a qualche mese fa raccoglieva le firme contro Bassolino insieme ad altri due movimenti di estrema destra (Lega Sud Ausonia e Insorgenza Civile), ed ha il controllo di una piccola lista di disoccupati…
Insomma, ce n’è abbastanza per porsi qualche domanda. Non solo “quei bravi ragazzi” non sono tanto bravi, perché vanno in giro a picchiare la gente e militano in un’organizzazione fascista, razzista, sessista… Forse non hanno nemmeno belle frequentazioni, e non sono così anti-istituzionali e ingenui come dicono… Siamo pur sempre sotto elezioni… O no?