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Ancora su Casa Pound e i suoi amici… Ai neofascisti diamo finalmente un posto – ma in galera!

11 Ottobre 2009
Forse ai giornalisti de Il Mattino di Napoli che in questo mese si stanno dando da fare per proteggere e incensare i “bravi ragazzi” di Casa Pound è sfuggita una notizia pubblicata solo tre mesi fa dai loro colleghi salernitani. Siccome non crediamo assolutamente nella cattiva fede di una Giuliana Covella, la giornalista de Il Mattino che più di tutti ha preso le parti dei fascisti che occupano da un mese il convento di Materdei, presentandoceli come tipi tranquilli che non fanno alcun male, ci permettiamo amichevolmente di rinfrescarle un po’ la memoria. Alcuni giornalisti più attenti di lei alla verità delle cose hanno infatti denunciato già da tempo le attività di questa banda di criminali neofascisti.

Con un articolo apparso il 15 luglio 2009, Il Mattino di Salerno avvisava che quattro giovani salernitani, Guido D’Amore, Vito Mercurio, Raffaele Marino e Luca Lezzi saranno processati il 16 marzo 2010 per apologia di fascismo, discriminazione razziale, vilipendio delle forze di liberazione. I quattro si sono resi complici di diverse “bravate”: aver effettuato in diverse manifestazioni pubbliche il saluto romano, aver “festeggiato” il 25 aprile 2007 impiccando dei fantocci al balcone del Palazzo dell’ex Pretura di Cava, con appesi al collo cartelli con scritte contro i partigiani – proprio come facevano i nazisti!; aver incendiato e devastato, nella notte fra il 12 e 13 giugno, il centro sociale “Asilo Politico” di Salerno, dando fuoco a mobili e suppellettili, manomettendo anche l’impianto idrico e provocando così l’allagamento dei locali, inneggiando ai NAR ed abbandonandosi a scritte oltraggiose; aver detenuto striscioni con svastiche e croci celtiche, materiale di propaganda antisemita, e armi bianche, manganelli e fionde.

 
La cosa divertente di questa storia è che i rapporti di alcuni di questi imputati con il gruppetto che sta occupando Materdei sono acclarati, che proprio Luca Lezzi è – guarda un po’ i casi della vita! – il portavoce salernitano di Casa Pound, che Guido D’Amore è stato prima coordinatore di Forza Nuova e ora è segretario di Salerno Futurista (un gruppo che sta circolando per Materdei per sostenere anche fisicamente quell’occupazione), che Vito Mercurio è coordinatore provinciale di Forza Nuova, da sempre impegnato in una battaglia truculenta contro gli omosessuali, che Raffaele Marino è stato responsabile di Lotta Studentesca ed ora è vicino a Blocco, l’organizzazione di Casa Pound nelle scuole. D’altronde, come i nostrani militanti di Casa Pound, gli imputati vengono da famiglie borghesi di consolidata tradizione fascista, e saranno difesi dai costosi avvocati Giovine, Ciliberti, De Felice, non nuovi a questo tipo di cause.

Non ci aspettiamo chissà quali sentenze giudiziarie o chissà quali condanne della stampa, ma sarebbe interessante sapere se i giornalisti che vanno a portare solidarietà ai “bravi ragazzi” di Casa Pound si preoccupano anche delle loro frequentazioni, del loro losco passato e del loro ancor più losco presente (il portavoce Savuto che va a pestare in gruppo diciasettenni fuori scuola!), se sanno dei loro incontri con la dirigenza romana – fra cui i picchiatori di Piazza Navona –, se gli inquirenti che perquisiscono le case di questi bei personaggi giudicano il materiale in loro possesso sufficiente per un’incriminazione di “apologia di fascismo”, se anche solo per un momento giudici, politici, benpensanti di ogni risma vengano sfiorati dall’idea che i neofascisti nel nostro Paese meritano sì un posticino tutto per loro… ma in galera!  
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