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Tor Vergata-Roma: 6 studenti antifascisti massacrati di botte da Blocco Studentesco e Casa Pound. Fuori i fascisti dalle università!

15 Marzo 2010
Cosa è successo a Tor Vergata nei giorni scorsi?
 
15/03: era prevista alla facoltà di Giurisprudenza di Tor Vergata (Roma) un’iniziativa sui "Popoli Identitari", patrocinata e finanziata dall’Ateneo, convocata dalla ONLUS “Comunità solidarista Popoli”, un’associazione farlocca della galassia Casa Pound.

Gli studenti antifascisti hanno fatto quel che andava fatto: chiedere ragione al Rettore di quella presenza all’interno dell’Università e una volta incassati i “non ne sono a conoscenza…” e i “verificherò…” ormai di rito, andare tra gli studenti per volantinare e smascherare la vera natura di quell’iniziativa fascista.
Giunti fuori l’aula concessa dall’Università, sono cominciate le provocazioni. I neofascisti di Blocco Studentesco, emanazione giovanile di Casa Pound, solo per poco hanno dato fondo al loro scarno vocabolario, passando prontamente a pratiche più consolidate: aggressioni in vantaggio numerico con armi, ovviamente messe in atto da camerati più che “studenti fuori corso” in quanto ad età.

Risultato: 6 studenti ed un lavoratore dell’università (che era intervenuto in difesa degli studenti antifascisti) all’ospedale (con fratture, denti rotti, traumi causati da pugni, calci, cinghiate, caschi ed altri oggetti contundenti – vedi anche Radio Città Aperta).

16/03: dopo una conferenza stampa molto partecipata che denunciava i fatti di ieri, gli studenti si sono recati di nuovo a Giurisprudenza, dove si teneva il Senato Accademico, per chiedere una presa di posizione forte dell’università sui fatti del giorno precedente. E se possibile è successo qualcosa di ancora più grave…

I fascisti di Casa Pound, certi della loro impunità, hanno deciso per la “chiamata generale alle armi” per impossessarsi manu militari dell’università da cui erano stati cacciati l’anno scorso: in un centinaio presidiavano la facoltà armati di spranghe, bastoni, manganelli telescopici, cinghie e caschi impedendo di fatto agli studenti e studentesse antifascisti/e di avvicinarsi all’edificio. Li hanno quindi aggrediti sotto gli occhi delle forze dell’ordine che hanno permesso agli squadristi di fare i loro comodi.
Anzi! Hanno collaborato attivamente alla riuscita dell’agguato squadrista, prelevando 7 studenti antifascisti e portandoli al commissariato di zona con l’accusa di “rissa”.

Eggià, perché i “bravi ragazzi di Casa Pound” quelli di “la conoscete la prassi” di Piazza Navona (ricordate "Burattini del potere"?) hanno avuto la faccia di denunciare ai loro amici della Questura, come autori di un’aggressione avvenuta ai loro danni, gli antifascisti di Tor Vergata, quegli stessi antifascisti che sono ancora ricoverati in ospedale (un ragazzo dovrà essere operato per le lesioni riportate).

Come se non bastasse il Rettore, che prima ha autorizzato l’iniziativa neofascista e poi continuato come se nulla fosse il Senato Accademico di oggi (mentre 100 neofascisti impedivano di entrare nell’edificio…), ha annunciato di essere intenzionato a bloccare tutte le iniziative studentesche fino al mese di maggio.

Ecco a cosa servono i fascisti: a creare caos, diffondere false notizie, tentare di intralciare le iniziative e i percorsi politici dei compagni, a gettarci addosso ancora repressione.

Ne sanno qualcosa gli antifascisti napoletani, che nei giorni scorsi si sono visti recapitare 12 denunce relative al riuscitissimo corteo antifascista del 30 settembre (oltre 5.000 persone in piazza) lanciato per chiudere l’"occupazione” di Casa Pound sponsorizzata da La Destra , Pdl e MPA.

I fatti di Tor Vergata, che pure rimangono di una gravità assoluta, purtroppo non fanno quindi, che confermare quello che già sapevamo: che Casa Pound e Blocco studentesco, che i fascisti di ieri e di oggi, agiscono impuniti e per conto del potere, che dove non arrivano le loro cinghie arrivano polizia e magistratura, che è sempre più necessario dentro e fuori l’università, nelle nostre città, continuare la battaglia contro il fascismo, tanto “quello dei coltelli” quanto “quello in doppio petto”.

Blocco Studentesco e Casa Pound. Che sia Roma o Napoli, Palermo o Torino non importa: le stesse pratiche, le stesse aggressioni, un sapiente marketing comunicativo che tenta di nascondere la solita feccia di sempre.  A noi il compito di fermarli!

Solidarietà ai compagni e alle compagne di Tor Vergata! Ora e sempre Resistenza!

ascolta il report della giornata da parte di uno studente del Collettivo Lavori in Corso (su Radio Onda Rossa)

 
 
il comunicato della Rete napoletana contro il neofascismo, il sessismo e il razzismo
 
SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI ANTIFASCISTI DI TOR VERGATA

Napoli, 11 marzo.  Gli antifascisti si vedono recapitare dodici denunce legate al corteo del 30 settembre ’09. Quella giornata ha visto 5000 tra studenti, lavoratori e disoccupati scendere in piazza per manifestare contro l’insediamento dei fascisti di Casa Pound nel quartiere di Materdei. In quell’occasione la polizia, di fatto proteggendo l’occupazione “non conforme” dei fascisti, impedisce ai manifestanti di apporre una targa in memoria della partigiana Lenuccia Cerasuolo e ricorre ad una dose massiccia di gas lacrimogeni lanciati ad altezza d’uomo.

Roma, 15-16 marzo. All’università di Tor Vergata gli studenti antifascisti tentano di impedire lo svolgimento di un’iniziativa organizzata da un’associazione dietro cui si celano i fascisti di Casa Pound Roma, iniziativa autorizzata e finanziata dall’università. Gli studenti, dopo aver invitato il rettore ad esprimersi ed aver incassato le solite risposte di rito, si recano alla facoltà di Giurisprudenza dove si stava tenendo l’iniziativa, a cui partecipavano alcuni studenti ignari della vera natura degli organizzatori. Appena cominciano a volantinare, ha inizio una delle più classiche azioni squadriste: 50 camerati danno vita ad una serie di provocazioni verbali che si trasformano rapidamente in un vero e proprio pestaggio. Sette persone (6 studenti ed un lavoratore) vengono mandate all’ospedale, con lesioni molto gravi (zigomo rotto, fratture ecc.).
 
Il giorno dopo era prevista una conferenza stampa organizzata dagli studenti antifascisti per denunciare i fatti gravissimi del giorno precedente. I fascisti di Casa Pound pensano bene di fare un salto di qualità in quanto a organizzazione militare e, mentre si svolgeva il Senato Accademico, si presentano in 100 a presidiare l’ingresso dell’università armati di spranghe, cinghie, bastoni e quant’altro. La storia si ripete: i “bravi ragazzi” danno vita ad un nuovo pestaggio (una loro pratica ben nota!). Tutto ciò avviene sotto gli occhi  delle cosiddette forze dell’ordine, che per l’ennesima volta hanno dato prova del loro ruolo di complici dei fascisti: circondano gli studenti antifascisti e ne prelevano 7 per portarli al commissariato di zona con l’accusa di rissa!

Esprimiamo piena solidarietà ai compagni di Tor Vergata: quello che stanno subendo in questi giorni non è che l’altra faccia della medaglia della strategia repressiva che colpisce chi lotta dentro e fuori l’università, che ora si presenta sotto forma di denunce ed arresti, ora sotto forma di aggressioni con lame e spranghe,  in 100 contro 20.

Il fascismo e la repressione non fermeranno mai la nostra lotta!

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