Attaccata la Freedom Flotilla, diretta a Gaza con aiuti umanitari, dall’esercito israeliano. almeno 10 morti
Qui il comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Il Comunicato degli attivisti sulla Freedom Flotilla
Cos’è la Freedom Flottilla?
Si tratta di sette navi con a bordo circa 700 attivisti, tra cui diversi italiani e una cinquantina di parlamentari europei e turchi, per portare oltre 10.000 tonnellate di aiuti umanitari e materiali per la ricostruzione alla popolazione di Gaza, da tre anni sotto embargo.
Non possiamo restare in silenzio di fronte a tanta impunita macelleria!
Ieri, gli organizzatori avevano annunciato lo spostamento che è stato di 25 miglia nautiche dalla posizione iniziale. "E’ stata una decisione strategica quella di spostarci", ha affermato Greta Berlin, la portavoce di Free Gaza, uno degli organizzatori. Siamo partiti – ha aggiunto – poco dopo le 16 del 30 maggio. La marina israeliana blocca una zona a circa 20 miglia nautiche dalla costa di Gaza, dove noi contiamo di arrivare nella tarda mattinata o all’inizio del pomeriggio di domani. Il convoglio umanitario doveva fare uno stop al limite di queste acqua internazionali prima di tentare di arrivare allo scopo lunedì mattina.
L’obiettivo del convoglio è di consegnare un carico di 10 mila tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cemento, case prefabbricate, 500 sedie a rotelle elettriche, medicinali, generi alimentari e altri beni di prima necessità per la popolazione di Gaza. In ogni caso, tutto materiale espressamente vietato dal governo israeliano, che nei mesi scorsi ha reso noto una lista di 2.000 oggetti ai quali è interdetto l’accesso a Gaza, compresi aghi con filo, gomme per cancellare, libri, stoviglie, coperte, occhiali, sedie a rotelle.
A bordo delle navi, tra le 700 persone di 40 nazionalità ci sono cinque parlamentari (dell’Irlanda, dell’Italia, della Svezia, della Norvegia e della Bulgaria) ed esponenti di Ong, associazioni e semplici cittadini filo-palestinesi intenzionati a forzare il blocco di aiuti umanitari a Gaza.
Le autorità israeliane hanno minacciato di utilizzare la forza se i militanti insisteranno nel tentativo di avvicinarsi alle coste, ed hanno avvertito che rischiano l’arresto, l’espulsione e la confisca del carico.
Secondo la Berlin, Israele rischia il disastro mediatico se tenterà di intercettare gli attivisti: "’unico scenario che ha qualche senso per loro è smetterla di fare i ‘bulli’ del Medio Oriente e lasciarci passare".
La Berlin aveva ragione. Alle prime ore dell’alba del 31 maggio, la marina militare ha assaltato una delle navi del convoglio Freedom Flotilla. Il bilancio è stato di sedici morti e più di trenta feriti. Un’azione grave commessa dal governo israeliano, una vera azione terroristica contro pacifisti senza armi senza nessun secondo fine.
In tutti questi anni Israele ha commesso vari reati contro il popolo palestinese ed è rimasta sempre impunita con il veto degli Stati Uniti. Non ci riferiamo solo all’operazione “piombo fuso” con migliaia tra feriti, mutilati e morti, ma ci riferiamo anche all’occupazione dei territori palestinesi dal 1967, al muro dell’apartheid, ai profughi, agli insediamenti, ai check-point, bypass road e così via.
La società internazionale e i governi dei potenti devono rendersi conto dell’operato israeliano e fermare queste azioni. Fino a quando il mondo rimarrà in silenzio di fronte a questi attentati, continueranno ad essere massacrati innocenti, e com’è accaduto oggi, non solo palestinesi.
La Comunità Palestinese della Campania invita tutti coloro che credono nella libertà e nell’uomo come tale a partecipare oggi al presidio ore 17.00 sotto la prefettura di Napoli per protestare contro l’assassinio dei pacifisti Internazionali in acque internazionale.