9 luglio, giornata internazionale per la campagna BDS. La Palestina chiama, Napoli risponde!
ISRAELE UCCIDE, L’INDIFFERENZA PURE!
di seguito il volantino distribuito del Coordinamento
campano di solidarietà con la Palestina
Con il popolo palestinese!
Oggi, 9 luglio 2010, è una giornata di mobilitazione internazionale a favore della campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), lanciata cinque anni fa da organizzazioni e associazioni palestinesi come forma di resistenza all’occupazione israeliana che da sessant’anni insanguina la Palestina.
Una campagna che, pur dovendo fare i conti con una sorta di ostracismo deciso dai grandi gruppi editoriali, è riuscita a far breccia nelle coscienze di tante persone in ogni parte del mondo. Sono già tante le azioni che inserendosi nel suo solco danno prova della grande solidarietà col popolo palestinese. Azioni come quella dei lavoratori portuali svedesi e norvegesi, che hanno deciso di bloccare il carico e lo scarico delle imbarcazioni provenienti o dirette in Israele, hanno il merito di far sentire la vicinanza dei popoli del mondo al martoriato popolo palestinese. Ma hanno anche lo scopo di esercitare pressioni su quei governi – e l’Italia è in prima fila – che sono complici dell’occupazione israeliana e che continuano a siglare accordi commerciali e militari con Israele, affinché ritirino il proprio appoggio ad uno stato che quotidianamente perpetra i crimini più atroci. La solidarietà internazionale è tanto più importante oggi, che lo stato di Israele minaccia ritorsioni nei confronti di quanti sostengono il boicottaggio, a partire dagli stessi Palestinesi.
La Striscia di Gaza continua ad essere una prigione a cielo aperto i cui confini sono controllati giorno e notte dalle forze armate israeliane. La recente disponibilità ad aprire due valichi per permettere l’ingresso di merci è semplicemente un mezzo per distrarre l’opinione pubblica internazionale, dopo le proteste di massa all’indomani del massacro di 19 attivisti della Freedom Flotilla, il convoglio diretto a Gaza per portare beni di prima necessità e per rompere l’assedio imposto da Tel Aviv. Finché le chiavi di Gaza saranno nelle mani degli israeliani nulla sarà cambiato. Il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese continuerà ad essere negato, alla pari del diritto al ritorno per i milioni di profughi costretti ad andar via dalla loro terra a partire dal 1948. Negati malgrado siano sanciti dal diritto internazionale.
Ma la storia del conflitto arabo-israeliano ci ha insegnato che non bastano le risoluzioni dell’ONU, le convenzioni internazionali, per arrivare all’affermazione dei legittimi diritti del popolo palestinese. Israele ha sempre dimostrato di tenere in conto il diritto internazionale come carta straccia. Nonostante le numerose condanne, continua infatti la costruzione del “muro dell’apartheid”, che ha lo scopo di annettere ulteriori fette dei territori palestinesi allo stato israeliano; va avanti l’opera di bantustanizzazione della Cisgiordania, tramite l’edificazione di insediamenti coloniali che frammentano il territorio in tante piccole enclave separate tra loro; accelera la colonizzazione di Gerusalemme est e non si arrestano le demolizioni delle case, le deportazioni, la distruzione dei mezzi di sostentamento della popolazione, il prosciugamento delle fonti idriche, la segregazione fisica, gli assassini di militanti della resistenza, di donne e bambini.
L’impegno dei popoli del mondo assume un’importanza notevole nella lotta contro l’occupazione israeliana, per metter fine al progetto genocida dello stato sionista d’Israele e per l’affermazione dei legittimi diritti del popolo palestinese. L’iniziativa di oggi vuole essere un nostro piccolo contributo a questo percorso.
Contro l’occupazione israeliana! Stop alle colonie! Per la fine dell’assedio di Gaza!
Per il diritto al ritorno e all’autodeterminazione del popolo palestinese!