Palestina: Leila Khaled non reputa imminente la prossima Intifada
14 Novembre 2009
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Jon Elmer intervista Leila Khaled
del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Amman, novembre 2009

L’anno successivo, Khaled cercò di sequestrare un volo della linea aerea israeliana El Al, quello da Amsterdam a New York, ma non ci riuscì. L’aereo atterrò a Londra, dove l’equipaggio la consegnò alla polizia britannica. Fu liberata successivamente con uno scambio di prigionieri.
Denominata "eroina guerrigliera" dalla rivista statunitense Time nel 1970, Khaled è stata espulsa dalla sua casa ad Haifa con la nascita dello Stato d’Israele, quando aveva cinque anni.
Appartiene ancora al FPLP, organizzazione marxista-leninista fondata dal medico George Habash, deceduto l’anno scorso ad Amman. Khaled, rappresentante di spicco della sinistra palestinese, è stata intervistata da IPS a casa sua, nella capitale giordana.
di seguito l’intervista
IPS: Che cosa pensa della Relazione Goldstone sulla guerra a Gaza e dei ritardi con cui è stato esaminato dal Consiglio dei Diritti umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) su richiesta del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mahmoud Abbas?
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