Verso il G8 University Summit: Mercoledì 6 – proiezione/dibattito – aula autogestita R5
Sicuramente ricorderemo questi ultimi mesi del 2009 come la “sfilata” dei vertici internazionali: dal vertice Nato di Strasburgo, passando per il G20 di Londra, all’Italia che, 8 anni dopo Genova, ospita ancora una volta il Summit dei “grandi della terra”: il G8.
Un moltiplicarsi d’incontri ed appuntamenti internazionali non casuale, indice del tentativo da parte dei Governi delle potenze globali di trovare delle “risposte” alla crisi strutturale che il capitalismo sta attraversando da ormai più di trent’anni e che forse non ha ancora mostrato a pieno i suoi effetti devastanti sulle classi subalterne, uniche a pagare questa crisi!
Probabilmente le date più calde del G8 non sono ancora arrivate e, tra queste, l‘University Summit che si terrà a Torino tra il 17 ed il 19 Maggio è un appuntamento importantissimo di avvicinamento al G8 dei capi di stato all’Aquila in Luglio. È un momento di verifica e di rilancio: di verifica di un movimento studentesco che in autunno ha saputo esprimere un altissimo tasso di mobilitazione, occupando le Università, le scuole e le piazze di tutta Italia; di rilancio perché ha bisogno di fare un passo in avanti, di politicizzarsi e organizzarsi, per poter costruire nuovi e più forti momenti di mobilitazione e capitalizzare ciò che di positivo è stato fatto e discusso nei mesi scorsi.
Se da Sapporo 2008 il G8 ha inserito nella sua agenda anche il tema dell’Università, il motivo può essere ricercato nell’obiettivo di inglobare sempre di più, in questa fase di crisi, un settore che fino ad oggi era rimasto ai margini del ciclo produttivo. La risposta alla crisi è mercificare sempre nuovi settori della società, e tra questi un ruolo decisivo spetta proprio all’Università.
È per questo motivo che l’appuntamento di Torino acquista un rilievo fondamentale: è un occasione per inserire nell’agenda del movimento studentesco contenuti che non limitino la sua azione ai ristretti confini nazionali ma che sappiano leggere la complessità del processo di mercificazione della cultura e, soprattutto nel caso italiano, di attacco all’istruzione pubblica a tutti i livelli.