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11/01> Stop Apartheid! – manifestazione in difesa dei braccianti immigrati

8 Gennaio 2010
Oggi si è svolto a Napoli, a P.zza Plebiscito, un presidio in solidarietà con i braccianti in rivolta di Rosarno. Nonostante la pioggia e la giornata lavorativa, un centinaio di studenti e militanti dei movimenti sociali hanno gridato la rabbia e la vergogna di appartenere ad un paese imbevuto di razzismo e classismo, in cui non sembra esser reato sparare su un immigrato, o costringere alla schiavitù migliaia di persone, in cui le logiche di profitto di piccoli e grandi padroni, piccoli e grandi mafiosi, e persino la proprietà di una macchina hanno più importanza della vita dei lavoratori…
 

Questa la chiamata degli antirazzisti napoletani: 

STOP APARTHEID
LUNEDI 11 MANIFESTAZIONE IN DIFESA DEI BRACCIANTI IMMIGRATI
(Ore 16 – Piazza Plebiscito sotto la Prefettura di Napoli)

 
I bracciantii di Rosarno si sono ribellati alla condizione inumana di sfruttamento e di violenza che quotidianamente vivono tanti migranti, specie quelli che lavorano in agricoltura. La mancanza del riconoscimento dei diritti fondamentali, l’esclusione da ogni sanatoria, i processi di clandestinizzazione favoriti dalla Bossi-Fini, la mancanza di accoglienza per i rifugiati politici, consegnano migliaia di persone all’arroganza degli sfruttatori e alla violenza dei razzisti.

 

Il ferimento degli immigrati di Rosarno non è stato certo il primo episodio: altri si erano susseguiti nel passato recente, dalle aggressioni all’incendio dei ghetti in cui queste persone sono costrette a vivere.  Episodi che spesso si accumulano negli ultimi giorni di raccolta, così da costringere i migranti alla fuga e risparmiare le paghe…
E i fatti di Rosarno ne seguono altri, da Castelvolturno alla provincia di Foggia, vissuti spesso dalle stesse comunità se non dalle stesse persone, perchè i braccianti si spostano seguendo il ciclo delle raccolte.
Proprio in queste settimane erano arrivati in Calabria molti cittadini nord-africani sgomberati brutalmente da San Nicola Varco (Sa).

Purtroppo la pratica dell’apartheid favorisce la cultura dell’apartheid e la guerra tra poveri, indicando i migranti e in particolare i "clandestini" come capro espiatorio. Questo accade anche a Rosarno, in una terra già oppressa dal lavoro nero e dalle organizzazioni mafiose che sempre sposano le ragioni del latifondo con cui fanno affari.

In queste ore il ministro Maroni ha saputo solo minacciare una prova di forza della sua cultura razzista e nei fatti ha lasciato che il pogrom raccogliesse il suo  risultato: la cacciate degli immigrati. E’ evidente il messaggio: Nessuno osi ribellarsi!

Perchè chi si è ribellato a Rosarno, come lo scorso anno a Castelvolturno,  ha comunque dimostrato che non accetta più queste condizioni inumane di sfruttamento, che non accetta più di farsi mettere le mani addosso, di vedere attentata la propria vita. Al di là degli obiettivi materiali contro cui è esploso il riot, è questo il messaggio che da esso ci viene. E perciò queste persone non possono essere lasciate da sole!

Oggi chi immagina un futuro diverso per se stesso e per questo paese non può distogliere lo sguardo dalla rivolta degli ultimi.
In varie città d’Italia a partire domani  si terranno presidi sotto le prefetture (e a Roma sotto il Viminale) in difesa dei braccianti di Rosarno.

A Napoli la comunità del Burkina Faso (che ha visto diversi amici e parenti a Rosarno) ha proposto un presidio sotto la Prefettura  per Lunedi 11 gennaio alle ore 16.00.
Noi li appoggeremo e invitiamo tutte e tutti a partecipare e a diffondere quest’appuntamento. Disertiamo volentieri la guerra agli ultimi per farla invece allo sfruttamento e al lavoro nero!

Antirazzisti e Antirazziste di Napoli

qui sotto qualche link di contro-informazione
DALLA SPAGNA, UN’ANALISI SUL RAZZISMO E SUL FASCISMO IN ITALIA
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