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Solidarietà militante agli studenti ed alle studentesse di Barcellona

22 Marzo 2009
Solidarietà militante agli studenti ed alle studentesse aggrediti dalle forze della repressione!
Contro il Processo di Bologna!

La lotta è l’unico cammino!

 

video scontri a Barcellona
 
Il 18 marzo, gli studenti e le studentesse di Barcellona sono stati duramente colpiti dalla repressione. Le forze di polizia sono arrivate all’“Universidad de Barcelona” e, con l’autorizzazione del rettore Didac Ramirez, hanno sgomberato gli studenti che dal 20 novembre 2008 occupavano l’edificio del rettorato dell’università in segno di protesta contro l’implementazione dello “Spazio Europeo dell’Educazione Superiore”.



Ma l’azione della polizia non si è fermata qui. Verso le 12.00 gli studenti e le studentesse sono stati infatti duramente caricati semplicemente perché stavano protestando contro lo sgombero, mettendo in atto un presidio presso la Gran Via.
Il bilancio della giornata è particolarmente grave: decine di feriti e alcuni arresti. L’estrema violenza delle cariche, i veri e propri inseguimenti cui i poliziotti hanno dato luogo, mostrano senza ombra di dubbio la volontà da parte delle istituzioni di schiacciare un movimento studentesco che nella giornata di mobilitazione statale del 12 marzo aveva lanciato un segnale di forte combattività e che proprio in Barcellona aveva e ha una delle sue roccaforti.


Ma il dato politico non si ferma alla durezza della repressione: non si può non prendere in esame il ruolo delle istituzioni universitarie, in particolare del rettore della UB, che ha permesso, per la prima volta dai tempi della dittatura di Franco, l’ingresso nel rettorato dell’università alle forze dell’ordine. Un atto di una estrema gravità che dimostra l’assoluta impossibilità di dialogo con queste istituzioni; le stesse che, mentre si riempiono la bocca di espressioni inneggianti alla volontà di confronto spianano la strada per l’applicazione del “Processo di Bologna” nei singoli atenei. Si tratta di un lavoro che prevede, in primo luogo, l’eliminazione di ogni forma di dissenso con qualsiasi mezzo possibile, anche con l’intervento dei manganelli, delle denunce e degli arresti della polizia.

Ma il movimento studentesco ha già dimostrato di non lasciarsi intimorire da questa strategia. Riprova ne è l’organizzazione di cortei nella stessa giornata del 18 marzo a Barcellona ed in altre città, così come la preparazione di iniziative per la giornata del 19. Infine, studenti e studentesse di tutto lo stato spagnolo si ritroveranno per un ulteriore momento di confronto, coordinamento e rilancio delle lotte dal 20 al 22 marzo a Burgos dove avrà luogo un “Incontro Statale contro Bologna”.

Per parte nostra, siamo convinti che il maggior contributo che possiamo fornire agli studenti ed alle studentesse dello stato spagnolo sia l’intensificazione delle lotte nelle nostre facoltà e nei nostri atenei con l’obiettivo di paralizzare il “Processo di Bologna” e le diverse riforme statali che ne sono la declinazione. Anche qui ribadendo con forza che la repressione non ci fermerà!
 
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